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LA RICERCA / I VIGNETI

il vigneto Ammirato

Da agronomo e con la conoscenza quotidiana dei luoghi, ho iniziato la mia avventura nel mondo vitivinicolo affittando dei vigneti. Così, i miei sentieri mi hanno condotto ad un ettaro di spalliera di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, che chiamo “Vigneto Ammirato”, con piante di 15 anni e una resa media di un chilo e mezzo di uva a pianta.

il vigneto Spallarello

Poi ho trovato un altro ettaro di vigneto, con delle piante più antiche (40 anni), coltivato sia a spalliera che ad alberello, che chiamo appunto “Vigneto Spallarello”, dalla resa un po’ più bassa, con quasi tutti tralci di Carricante. Gli alberelli sono davvero straordinari e hanno tronchi dalle forme curiose e bizzarre.

il vigneto Lu Meo

Infine, sono riuscita a comprare un ettaro di Nerello Mascalese, Carricante e Catarratto coltivati per lo più a spalliera, che chiamo “Lu Meo”.
Tutti e tre si trovano nella zona nord di Trecastagni, verso le scoscese pendici dell’Etna, tra i 600 e i 700 metri sul livello del mare. Qui la terra cambia spesso. Dipende dalle eruzioni.

Negli ultimi anni questi vigneti si sono ricoperti di lapilli e cenere diverse volte, rendendo i terreni maggiormente acidi, ma nutrendoli di interessanti componenti organolettiche.

La conduzione del vigneto dipende molto dalle condizioni climatiche dell’annata e dall’attività del vulcano, soprattutto perché il versante sud è quello che negli ultimi venti anni ha visto la maggior parte delle eruzioni effusive, soprattutto di cenere e lapilli.

Mi occupo personalmente delle scelte agronomiche della conduzione. L’obiettivo è ottenere le migliori uve possibili per la successiva vinificazione, lavorando affinché maturino in ricchi grappoli dagli acini sani.

Sono scelte che faccio in autonomia, nel rispetto della natura e dell’ambiente, praticando un’agricoltura biologica e sostenibile, fidandomi della straordinaria potenza di questa terra.